Photography & Concept by ANDREA SQUEO

Graphic & Text by VALENTINA RASCHIELLI

 

Ma a casa come va?

Ogni porta è serrata. Ogni casa è abitata da esseri umani che affrontano una convivenza forzata con la propria famiglia, i propri partner, o con loro stessi.

E non è sempre così facile. Bisogna imparare, forse per la prima volta, a convivere. A convivere con il rumore perenne degli arnesi da cucina in movimento, ad affrontare la continua vicinanza, ad ascoltare i propri pensieri.

Loro abitano la nostra testa come ospiti indesiderati, così confusi, momentaneamente spaventati, quasi paralizzati.

Sul giornale, si legge di chi cerca innocenti evasioni momentanee, a caccia di un contatto, di un cenno.

Per tornare ai gesti veri, quelli tangibili, c’è da guadagnare una certa stabilità interiore. Inciampare nel proprio io, in questi giorni, può essere un buon passatempo.

Costretti alla stasi, bloccati in un limbo che ci sembra paradossale in confronto alla velocità della vita, si può imparare l’arte del saper stare soli.

E se non siamo sereni con noi stessi, come si può pensare ad una felicità collettiva?

Forse la catastrofe è solo una conseguenza del nostro non saper stare al mondo.

E’ questa la chiave per poter ripartire. Guardarsi dentro per tornare fuori più veri che mai. Tornare veramente noi, ri-abituarsi alla normalità.

Chissà cosa faranno le persone quando gli abbracci saranno di nuovo concessi.