LUDOVICA AMATI

FOR

MIA LE JOURNAL

by  Valentina Raschielli

 

Designer e Owner del Brand Ludovica Amati, racconta il suo universo stilistico e la sua straordinaria personalità contaminata da diversi impulsi.

Ludovica risponde al telefono con voce tenue e calma. È seduta al caffè delle belle Arti a Roma, riscaldata da un sole quasi primaverile, che le dona un senso di quiete.
Qui, nella sua città città natale, inizia il suo percorso di ispirazione, contaminato dagli studi a Londra, dai diversi viaggi in varie città del mondo tra cui New York, Parigi, Madrid e Ibiza negli anni d’oro, un luogo magico di incontri, culture e persone provenienti da ogni parte del globo.

1- Iniziamo parlando delle tue fonti di ispirazione. Come il tuo background personale ha contribuito alla creazione dell’immaginario di Ludovica Amati?

Amo viaggiare. Sono un’attenta osservatrice e sono attratta dai dettagli. Le persone, il loro modo di comportarsi; le diverse città che ho conosciuto e in cui ho vissuto. Osservo con attenzione tutto ciò che mi circonda, in qualunque posto del mondo mi trovi.

Sono anche una persona abitudinaria. Quando sono partita per Londra, volevo essere un’estranea. Volevo che tutto fosse nuovo, poco familiare. Vivere in una città che non conserva alcun ricordo.

2- Hai intitolato “Diamanda” la collezione FW 2020, che sarà disponibile durante la campagna vendite curata da Studiozeta dal 16 Febbraio al 13 Marzo a Milano e dal 28 Febbraio al 5 Marzo a Parigi. A cosa è legato il nome?

Per la FW2020, mi sono ispirata alla cantante Diamanda Galás, icona blues degli anni Settanta. Diamanda è famosa per il suo inusuale utilizzo della voce, come un sintetizzatore. Il mio caro amico e noto scrittore Cesare Cunaccia, la definisce “Una fonte di luce oscura, eccentricità come mantra e ricerca incessante”.

3- Quali textures hai scelto per proiettare il mondo di Diamanda Galás nelle tue creazioni?

Ho reso la sua attitudine dark-gothic attraverso bagliori e riflessi scintillanti, dati dalle velvet paillettes e dall’iridescenza del satin. La palette colori invece, si muove tra pietre preziose e sfumature di argento, cremisi, giallo intenso e un blu liquefatto. Infine, ho dato un tocco di eccentricità con franges, decò e piume.

4- Hai definito la tua collaborazione con Studiozeta un sodalizio molto importante. Vuoi spiegare com’è nata e si è evoluta la vostra unione?

La nostra collaborazione è nata da circa 2 anni, ma si è subito creato un feeling magico tra me, Mauro Galligari e Gas Isaj, fondatori di Studiozeta, magnifici professionisti. Oltre alla gestione della campagna vendite stagionale a Milano e a Parigi, mi hanno aiutata a mettere a fuoco la mia identità da designer facendo risaltare la mia sensualità romantica, allo stesso tempo rock.

Sono molto felice che la mia linea Ludovica Amati sia rappresentata da Studiozeta e sia presente nelle due grandi capitali fashion del mondo, che sono Milano e Parigi.

5- Oltre a Diamanda, quali sono le tue icone stilistiche e culturali, che prendono parte al gioco delle tue collezioni?

Sicuramente sono legata alla letteratura russa di Fëdor Dostoevskij e Gogol e sono stata molto influenzata in età adolescenziale dal cinema di Kubrick, in particolare ricordo i film Arancia Meccanica e Barry Lyndon, massima fonte si ispirazione. Anche personaggi come Diana Ross, regina dei Detroit Sound, Kurt Cobain e Courtney Love, sono stati fondamentali nella mia formazione personale e artistica.

Mi piace attingere anche all’allure parigino di Jane Birkin e alla luce delle pellicole di David Lynch, alla figura di Isabella Rossellini e Dennis Hopper in Blue Velvet. Le immagini, gli abiti, il cinema, sono espressioni di nulla e tutto.

6- Sei molto legata alla tua famiglia che ti ha sempre fornito un sostegno importante. In che modo hanno contribuito alla tua crescita come donna e designer?

Sono molto grata alla mia famiglia, specialmente a mia madre, Beatrice Bulgari e a suo marito, mio step-father, Nicola Bulgari, per avermi sempre supportata nel mio brand Ludovica Amati, incoraggiando il mio lavoro con amore. Questo mi rende molto orgogliosa, essendo Bulgari una delle eccellenze italiane più note al mondo.

7- Se potessi dare un consiglio ai giovani talenti, come li motiveresti per raggiungere un livello personale più consapevole?

Se potessi dare un consiglio a tutti i giovani, li esorterei a non smettere mai di guardarsi intorno, di essere incessantemente curiosi e di interessarsi all’arte, alla musica e alla letteratura, perchè è fondamentale per costruire una propria identità stilistica e personale. In questo momento storico essere adolescente non è affatto facile. Sono immersi in una realtà virtuale fatta di Instagram e Influencers. Li prenderei per mano e li porterei a fare un viaggio, li farei essere curiosi, li farei parlare dei loro problemi. Li inviterei a non dimenticare l’arte, la musica, l’amore, la memoria che è tutto ed è ineluttabile come la famiglia.

8- Ci sono dei progetti in serbo che vorresti condividere con noi?

Ho diversi progetti in mente per il futuro. Sicuramente continuerò a creare le mie collezioni in collaborazione con Studiozeta, guardando anche alla moda sostenibile e in armonia con la terra. Mi piacerebbe anche dedicarmi a progetti umanitari, come preservare la natura e le foreste degli Indios, ma è ancora presto per parlarne.


 

Ludovica Amati Campagna Vendita @ Studiozeta

Milan – Via Friuli 26 – 20135 16 Febbraio – 13 Marzo
Paris – 7 Rond-Point des Champs-Élysées Marcel-Dassault – 75008 28 Febbraio – 5 Marzo