NOCTURNE COLLECTION – FW 2019/2020

 

Una collezione luminosa, piena di gioia, quella di Ludovica Amati per la prossima stagione invernale.
Bagliori e riflessi per rischiarare la notte, evocazioni vagamente pop tratte dal mondo naturale. Non a caso, il nome che porta è già molto eloquente, Nocturne Collection.

La designer romana riparte da zero, ha raggiunto una nuova maturità di linguaggio e di forma espressiva, che si dichiara in una sofisticata semplicità senza tempo. Uno chic immediato, apparentemente facile, easy to-wear e versatile. “Sono partita proprio da questo momento di generale oscurità del nostro mondo- racconta Ludovica-, sentivo il bisogno di energia, di un’allegria di colore e di mood. Credo la provino in tanti oggi, questa voglia di evadere, di giocare e sognare, questa necessità di guardare oltre. La mia è una riflessione sulla leggerezza significante dell’abito, che diventa un qualcosa di effimero ma che è anche essenziale, di elegante ma con un senso di humour e di puro divertissement. Tutto è nato per caso a Ibiza, un luogo che davvero mi appartiene e che mi ha sempre regalato ispirazioni e idee. La chiave me l’ha data un attimo straordinario di natura, che si è trasformato in suggestione estetica e in seguito in fashion. Durante una passeggiata, sono rimasta incantata dalla perfezione di due alberi vicini, un fico e un limone, in cui mi sono imbattuta. Il fogliame diverso che si mescolava e che dialogava con il sole mi ha fatto riflettere su come da sempre il mio desiderio fosse quello di integrare la conoscenza antica con qualcosa da potere riportare in vita. A volte- sottolinea Ludovica Amati- , le cose più profonde passano attraverso casualità e circostanze inattese.” La natura, nella Nocturne Collection di Ludovica Amati, diventa coolness metropolitana, con un brivido vagamente ’80 da Studio 54, fragranze tropicali resort che si miscelano a una linearità spiccata, fluida e sensuale. Ci sono pjyama -anche in versione sexy short- , fourreau sinuosi e disegnati sul corpo, mini gonne a portafoglio bias cut. Per contrasto, ecco gli ampi caban in sfumature dégradé, realizzati in paillettes e micro-paillettes. La palette si articola su toni di rosa chiaro e più speziato, di scarlatto e cremisi, su una trama di blu e azzurri intensi fino all’oro, al bianco e al nero. Le camicie di gusto bon ton si reinventano con lamé traforati d’oro vecchio, trasparenze black brodé e stampe su seta a motivi di frutta tropicale e macro-animalier. Ananas e banane ricamati segnano gli abiti e le giacche sui punti nodali, introducendo un ritmo sensuale. E’ un omaggio a Yma Sumak, regina del mambo peruviana dall’incredibile estensione vocale. Un tributo a lei, ai suoi look formidabili e all’esotismo, andando fino alle origini ,ma con un approccio fun e quasi comic. I vari pezzi che compongono la collezione sono estremamente componibili, si ridefiniscono secondo codici e interpretazioni le più diverse e cangianti. Rispondo a molte e differenti possibilità. “Da qui, da queste atmosfere esotiche e musicali un po’ 50, ho cominciato la mia ricerca- aggiunge ancora Ludovica-. Ne è emersa la visione di una donna elegante, dall’allure declinata in maniera décontracté e soprattutto ironica. Broderies, su textures paillettate glitter, frivolezza un touch molto femminile che conserva un imprinting geometrico, su uno sfondo di rigore e astrazione. Nella contraddizione di termini sta tutta la modernità di questo lavoro, che si rivolge a donne di ogni tipo ed età. L’obiettivo che mi ero posta- conclude la designer- era di dare vita a un concetto di vestito che non costringe, che non limita e non fa troppo riflettere. Ma che possiede libertà e bellezza. Anzi, la bellezza della libertà.”

Cesare Cunaccia

 

 

 

Art Director Federica Trotta Mureau

Photographer Danilo Falà

Model Jo Kruk @MPmanagement

Makeup&Hair Claudia Ferri

Styling assistance Sara Lecci

Photography assistance Valeria Trasatti